Farò la figura dello stupido? Ansia sociale e isolamento

Tutti vogliamo fare bella figura e abbiamo paura di essere rifiutati, e un piccolo grado di ansia ci aiuta a dare il meglio di noi. Ma cosa succede se con gli altri ci sentiamo sempre sotto esame? La fobia sociale o ansia sociale è un disturbo d’ansia caratterizzato da paura e ansia  molto intense durante le interazioni sociali e interpersonali. La persona si sente continuamente giudicata, criticata e al centro dell’attenzione.

Il timore del giudizio altrui è il nucleo fondante della fobia sociale e rappresenta la base da cui si origina la sintomatologia fobica, che induce chi ne è vittima a ridurre o eliminare del tutto le situazioni e interazioni sociali pur desiderandole nel profondo.

La fobia sociale inizia a manifestarsi generalmente nella tarda adolescenza, e tra le situazioni maggiormente temute troviamo sostenere esami, parlare in classe o a una riunione, parlare con persone importanti o con persone dell’altro sesso, fare telefonate, e in generale condividere spazi e situazioni con persone diverse ma per lo più sconosciute e che incutono paura del giudizio.

Chi teme tutto questo, conosce bene i sintomi psicologici e fisici che si associano a quelle situazioni: imbarazzo e paura di arrossire, ansia intensa prima del verificarsi della situazione e paura di essere giudicati ansiosi o imbranati, di non farcela o di fare una figuraccia, accompagnati da tachicardia, tremore della voce, respiro affannoso, mani sudate, urgenza di andare al bagno, bocca secca, vertigini…

E’ chiaro che l’istinto dice di evitare tutto ciò e il risultato è proprio l’evitamento con possibili gravi limitazioni in ambito sociale, lavorativo o relazionale.

Quali sono le cause?

Molti studi sostengono che alla base di tale disturbo possano esserci stati dei traumi infantili o esperienze negative come l’essere stati vittime continuative di umiliazione pubblica, derisione o di aggressione. Anche senza necessariamente eventi singoli eclatanti un clima familiare sottilmente mortificante o giudicante può condizionare lo sviluppo di bambini magari già predisposti all’inibizione, che crescendo costruiscono degli schemi di valutazione della realtà e delle relazioni sociali distorti.

Cosa si può fare?

Avere una vita di relazioni soddisfacenti, poter dire la propria opinione  e dimostrare ciò che si vale è importante e gratificante. La psicoterapia breve (10-15 sedute) risulta essere molto efficace nella cura della fobia sociale, poiché è centrata sul “qui ed ora”.

L’intervento ha come scopo la modifica dei pensieri disfunzionali e l’analisi delle  tentate soluzioni, con la sostituzione progressiva di queste ultime con nuove abilità più funzionali per affrontare le situazioni temute. Non lasciarsi scoraggiare e affidarsi con fiducia a un professionista è il primo passo, ma lo devi fare tu!

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